Le corse più lunghe e massacranti, quali la Mille Miglia e la targa Florio, sottoponevano gli equipaggi a sollecitazioni davvero estreme, in quegli anni nei quali poche strade erano asfaltate e nessuna era in buono stato. Per di più, molte edizioni erano state funestate dal maltempo, ragion per cui molti equipaggi preferivano vetture con carrozzerie più "comode" e, possibilmente, chiuse.
Probabilmente per venire incontro a tali esigenze venne preparata la versione “barchetta” della Marinella, dotata anche di un originale “hard Top” rimovibile da utilizzare nelle gare di durata. La vettura viene presentata ufficialmente nello stand di Zagato presso la prima “Mostra della carrozzeria italiana” di Milano nel Novembre del 1947. Una pregevole fotografia di tale stand è presente nell’archivio del Museo dell’automobile di Torino.
Su questa vettura anche il giovane Elio Zagato tenta la carriera sportiva alla Targa Florio del 1949, in coppia con il pilota “ufficiale” della “Squadra Testadoro” Ugo Puma. Secondo il libro di Andrea Curami, questo equipaggio vince la classe “sport fino a 750cc” della prestigiosa corsa Siciliana, in quell’anno valevole anche come “Giro di Sicilia”, con il numero di gara 122. La stessa vettura appare iscritta alla Mille Miglia dello stesso anno con l’equipaggio Ugo Puma – Aquilino Branca, con il numero di gara 234.
Questa versione della Marinella viene accreditata di un telaio Nardi-Gilco simile alla "Marinella I", ma probabilmente con base allargata in corrispondenza dell'abitacolo.