Questa volta il design della vettura fu affidato alle mani esperte di Zagato, che disegnò una vettura caratterizzata da un’estrema pulizia delle linee. Per quanto possa sembrare anche troppo semplice nella definizione dei volumi, la vettura raggiunge sobrio equilibrio tra estetica e funzione, con molti "pieni" e pochi e ben dosati "vuoti" funzionali all'entrata e all'uscita dell'aria necessaria al raffreddamento del motore. La "Drin-Drin" è la prima Testadoro ad avere la caratteristica "gobba" dietro la testa del guidatore, elemento decisa "corsaiolo" che caratterizzerà da quel momento in poi tutte le vetture del marchio Torinese.
La Drin-Drin è decorata da una vezzosa scritta in corsivo minuscolo riportante il proprio nome (sul cofano anteriore) e, per la prima volta, dal logo stilizzato che ricorda un fulmine che sale verso l'alto, stilizzazione del logo che appare anche nella pubblicità della testa "plug & play" per Fiat 500.
Questa è l'ultima Testadoro con calandra sdoppiata, vagamente in stile "BMW", prima dell'adozione delle calandre uniche delle Marinella prima e Daniela poi.